In data 7 Gennaio 2013, ho letto questo articolo sul Corriere:
I tweet per Carolina uccisa dai bulli
Tralasciando la moda dei giornali italiani di esaltare Twitter (solo perché lo hanno appena scoperto), la storia mi fa riflettere. Non voglio fare considerazioni banali a riguardo, purtroppo il rischio c’è sempre, però il tema del bullismo è qualcosa che ho sempre pensato fosse esagerato, invece più che mai mi rendo conto essere reale.
Carolina, una ragazza di 14 anni, che si è lanciata dal balcone perché veniva presa in giro, a causa di sue foto osé.
Proprio ieri leggevo un post scritto dall’artista Amanda Palmer su questo tema. Amanda ne parla ovviamente sconvolta, raccontando la storia di un’altra vittima, Amanda Todd.
On internet hatred: please inquiry within
Amanda Palmer fa delle considerazioni più generali, e oltre a parlare della storia terribile di Amanda Todd, parla anche di quanto e come lei veniva presa in giro e di come, essendo musicista, deve stare molto attenta a episodi di odio che la circondano.
Nel suo post, Amanda ci mostra anche un video messo in YouTube da Amanda Todd, poco prima di suicidarsi impiccandosi. Un video straziante.
Un commento mi ha molto colpito. Un ragazzo dice: per fortuna le scuole superiori sono finite.
Ecco, è proprio qui il problema: la scuola dovrebbe dare ai ragazzi le armi per difendersi da questi attacchi. La scuola dovrebbe inculcarti non solo tutte le date nelle quali sono scoppiate le varie guerre (inutile!), ma dovrebbe guidarti nel capire che purtroppo l’odio esiste, ma si può schivare. La scuola dovrebbe far sentire i ragazzi sicuri di se stessi, farli crescere pronti ad affrontare il mondo, guidarli su come raggiungere obiettivi, essere dei leader. Solo così si possono evitare fenomeni di bullismo, perché non c’è spazio per il bullismo quando le persone sono mature e spinte dall’amore presso i propri obiettivi. Un obiettivo dovrebbe anche essere quello di sapere come usare la rete, e purtroppo a scuola il mondo di internet è ancora lontano anni luce. Insegnate ai ragazzi come usare la rete per raggiungere degli obiettivi validi, non per stare nei social tutto il giorno, o giocare a stupidi giochi online. Insegnate il valore della vita, non semplicemente delle formule matematiche che non servono a niente.
Amanda Palmer dice: Dove c’è l’odio, c’è l’amore. Certo, giusto. Ma diamo ai ragazzi la voglia di essere delle persone migliori, di cambiare il mondo, di fare qualcosa di grandioso, di iniziare una rivoluzione, di umanizzare ogni cosa, di aiutare gli altri a superare momenti terribili. Questi casi di bullismo dimostrano come tutti (il Corriere compreso) siano pronti a dire come Twitter e i vari social network siano fenomenali per connettere le persone, ma nessuno si ferma a riflettere sul tipo di connessioni che si creano. E la scuola dovrebbe insegnare ai ragazzi a come connettersi genuinamente con il mondo.
La scuola dovrebbe insegnare il valore della vita. Davvero.