Siamo nel 2012.
Questo e’ un dialogo avvenuto via mail tra me e una giornalista.
Io:
si potrebbe mettere accanto ai nostri nomi il contatto twitter, in modo da essere contattati se qualcuno vuole chiedere qualcosa?
Giornalista:
mmm mi spiace ma non mi sembra che ci stia
Io:
mmm ok, l’articolo e’ tuo. ci stara’ quando twitter anche in italia sara’ considerato un buon mezzo di comunicazione per avvicinare persone.
Giornalista:
ok grazie per la lezione di new media. ci starà quando i giornali saranno veicoli pubblicitari in cui gli intervistati faranno self promotion, ora sono semplici veicoli di notizie, sarà arretrato ma è così
io:
nessuna lezione, solo un pensiero. nessuna self promotion: poiche’ molte persone poi mi scrivono in privato dicendo: ” ho letto la tua intervista e non sapevo come contattarti” allora avevo pensato di agevolare colui che vuole informazioni dopo aver letto l’articolo, quindi il tuo lettore.
E’ evidente che la pensiamo in modo diverso. e’ evidente che c’e’ un gap tra innovazione e retaggi del passato. La voglia di non cambiare mi lascia ancora senza parole.
Voglio solo chiarire due concetti:
Self promotion? no, perche’ sei stata tu a chiedermi l’intervista. Self promotion la considero quando mi faccio avanti io per farmi pubblicita’.
Self promotion? no, perche’ in twitter non faccio pubblicita’ di alcun tipo, ma parlo con le persone.
Mi dispiace…volevo avvicinare i lettori con uno strumento utile e interattivo (neanche tanto visto che e’ fuori da parecchio e lo uso ormai da anni). La giornalista in questione e’ anche giovane, quindi mi lascia l’amaro in bocca ancora di piu’.
Ora sono semplici veicoli di notizie, sarà arretrato ma è così : ed e’ proprio questo il problema della carta stampata.