Volunia: specchio dell’Italia

Volunia, il nuovo motore di ricerca italiano

Il giorno 6 febbraio 2012 è stato presentato Volunia, il nuovo motore di ricerca italiano, sviluppato da Massimo Marchiori dell’Università di Padova. Ho seguito con molto interesse questa notizia, in quanto lavorando come SEO non posso ignorare il lancio di un search engine italiano.

Non voglio sottolineare le qualità o limiti di Volunia, in quanto non l’ho ancora provato, ma voglio semplicemente dire la mia su come il lancio di Volunia sia stato l’ennesima dimostrazione pubblica di ciò che è l’Italia nel 2012.

Volunia è stato presentato in diretta mondiale via streaming con un collegamento seguibile presso un sito dell’Università di Padova. Diretta mondiale: WOW! Inizia la diretta, un po’ in ritardo, e cosa sento? La presentazione viene fatta in italiano, senza traduzione simultanea. Ora, capisco che Volunia è un motore di ricerca italiano , però se rappresenta veramente qualcosa di importante, una alternativa a Google, perchè non farla in inglese in modo che tutto il mondo possa veramente guardarla? Immaginate il lavoro di giornalisti esteri che magari volevano parlare di questo motore di ricerca, costretti a tradurre o affidarsi a traduttori per capirne qualcosa.

Primo fail: una diretta mondiale in italiano.

L’ambiente è austero. Ci sono politici , che iniziano a dire le solite 4 cazzate già sentite, dimostrando ancora una volta come la politica sia totalmente fuori dal mondo del web e della tecnologia. L’aula è mezza vuota (ma non era un eventone?), scura, legnosa, tetra. Insomma, per niente sexy.

Secondo fail: ambiente troppo formale per lanciare una novità tecnologica. 

Volunia contro Google

Ci sono politici presenti, Massimo Marchiori, e qualche giornalista. E il team di GIOVANI che ha lavorato al motore di ricerca? dove sono i giovani? Ancora una volta i giovani sono messi in secondo piano. Marchiori dice che il suo team è composto da ragazzi di Padova e di altre parti d’Italia, ma nessuno è presente in aula: davvero? Mi è venuto un dubbio: sono almeno stati invitati? Parte una slide (NON VISIBILE in streaming in quanto si vedeva uno schermo bianco) con la foto del team, ma non vengono nominati uno ad uno, e la loro assenza si sente. Ancora una volta, i giovani sono stati esclusi, le menti e le braccia che hanno lavorato per Volunia non si vedono. Peccato, il tutto è troppo vecchio e formale.

Terzo fail: i giovani italiani ancora una volta non si vedono.

Inizia la presentazione di Marchiori. Intoppo tecnico. Il proiettore non va. Il proiettore per andare deve essere acceso, e per questo viene chiamato un tecnico. Davvero? è un lancio mondiale e non avete fatto una prova prima? Questo dimostra come in un evento di queste dimensioni tutto viene fatto alla buona, all’italiana appunto. Tanto fa colore, fa folklore. No, fa tristezza.

Quarto fail: l’intoppo tecnologico.

Volunia e la metafora delle galline

Inizia la presentazione finalmente. Giri di parole, galline, metafore, parole , e dopo 1 ora dall’inizio si intravede qualcosa di Volunia. Volunia può anche essere una cosa bellissima, una tecnologia incredibile, ma le cose bisogna anche saperle presentare in modo sexy, in modo da creare interesse, in modo da lasciare il pubblico (solo italiano visto la barriera della lingua) a bocca aperta. Invece è stata una presentazione pesante,  non diretta al punto. Ok, io ho il mito di Steve Jobs, però che piaccia o meno lui sapeva vendere con una presentazione un prodotto. Ha saputo vendere cose neanche tanto nuove, con le parole, slide semplici ed efficaci, messaggi d’effetto. Invece la presentazione di Marchiori ha dimostrato come si prenda alla leggera la comunicazione e lo stile, perchè tanto siamo italiani…e lo stile non conta su queste cose, vero? SBAGLIATO. Perchè riusciremo a cambiare qualcosa solo dal momento in cui riusciamo anche comunicare questa cosa.

Quinto fail: la comunicazione.

La diretta finisce e mi lascia un grande amaro in bocca. Volunia sarà anche una tecnologia che cambierà il modo di cercare nel web, ma non ha creato alcun interesse, ha raggiunto pochissime persone per via della lingua, non è stata sexy. Bisogna saper comunicare, bisogna dedicare tempo a comunicare un messaggio, perchè se anche una tecnologia è vincente, entrano in gioco mille altri fattori: la grafica, lo stile, le parole. Una tecnologia non risulterà mai vincente se non c’è un ecosistema intorno che la supporta.

Certo ci saranno coloro che dicono: Marchiori è un professore, uno scienziato, è normale che non sappia più di tanto rendere sexy una presentazione. Bene, allora che si affidi a qualcuno che possa rendere Volunia di interesse veramente mondiale, un marketer, qualcuno che sappia vendere il prodotto solo mostrando qualche slide efficace e stilosa. Cerchiamo di evitare queste cose:

Marchiori e la presentazione di Volunia

Auguro tutto il meglio a Volunia, e consiglio di affidarsi a persone del mestiere per rendere questo motore di ricerca qualcosa di appetibile a tutto il mondo. Non bisogna aver paura del mondo esterno, bisogna saper rischiare e osare. Togliamoci quell’aria provinciale, perchè solo così potremo competere con il mondo intero. Semplicità è la chiave.